Terapia personalizzata

Poiché i sintomi clinici possono variare significativamente tra paziente e paziente, non esiste un trattamento standard della neurodermatite, vale a dire una terapia efficace allo stesso modo per tutti. Al contrario, ogni paziente deve essere valutato e trattato individualmente. All’inizio della terapia, il medico curante indaga assieme al paziente quali siano i fattori individuali scatenanti i sintomi. Attraverso un colloquio particolareggiato è possibile capire, se il consumo di determinati cibi o il contatto con alcune sostanze inneschi il disturbo. In caso positivo sarà necessario eseguire test allergologici, dice il Prof. Schmid-Grendelmeier.

Opzioni terapeutiche

Terapia di base Qualsiasi trattamento della neurodermatite si fonda su una terapia di base mirata a reidratare la pelle e a stabilizzare la barriera cutanea. A seconda dello stato della pelle e delle aree del corpo interessate si possono usare pomate, creme e lozioni. Questi prodotti migliorano la funzionalità di barriera e possono mantenere la pelle idratata. Dato che il decorso della malattia prevede sempre dei peggioramenti (i cosiddetti attacchi), si consiglia di continuare la terapia di base anche durante il periodo asintomatico, in modo da allungare il periodo libero dai disturbi e mitigare gli attacchi.

Preparati cortisonici

In caso di attacchi acuti, per mitigare il prurito e le alterazioni cutanee infiammatorie, è necessario evitare le reazioni infiammatorie. In questo caso sono adatti i preparati cortisonici, generalmente applicati alla pelle, come pomate o creme. Diversamente dalle sostanze usate in precedenza, i principi attivi utilizzati oggi, se applicati nel modo corretto sono ben tollerati, dice l’esperto il Prof. Schmid-Grendelmeier. Nonostante ciò, un utilizzo prolungato può causare assottigliamento della pelle, motivo per cui tali preparati non vengono usati regolarmente. In caso di attacchi molto gravi è possibile utilizzare per breve tempo compresse a base di cortisone, ma per trattamenti protratti nel tempo si ricorre a farmaci che intervengono miratamente sul sistema immunitario (compresse o iniezioni).

Inibitori della calcineurina

Come alternativa ai cortisonici, per le terapie locali si usano gli inibitori della calcineurina, come per esempio creme o pomate. Anche un’applicazione prolungata non causa assottigliamento della pelle, ma all’inizio del trattamento può insorgere bruciore cutaneo.

Fototerapia In caso di eczema diffuso, l’irradiazione con alte dosi di raggi UVA e UVB ha mostrato un’efficacia antinfiammatoria, rappresentando un’opzione terapeutica efficace e ben tollerata. I bambini al di sotto di 12 anni non devono tuttavia sottoporsi a tale terapia, a causa della loro pelle sensibile.

Terapia alimentare La ricerca attuale si sta concentrando sui probiotici, vale a dire cibi contenenti batteri vivi. «In diversi studi sull’alimentazione dei lattanti con integratori di probiotici sono stati raggiunti i primi risultati promettenti, che influiscono positivamente sulla malattia. Sono tuttavia necessari ulteriori studi a conferma dei risultati», spiega il Prof. Schmid-Grendelmeier.


Dr. Steffen Jakobs
freier Journalist
24.05.2016