Le mucose nell’area genitale sono insediate da numerosi batteri lattici e altri importanti microrganismi che insieme formano la flora vaginale naturale e sono responsabili del cosiddetto manto acido protettivo. In genere il suo pH è inferiore a 4.5, quindi considerevolmente più basso di quello della pelle. Il vantaggio è che gli agenti patogeni non possono aumentare in questo ambiente acido. Chi tuttavia si lava con saponi «normali» alcalini con abbondante profumo e utilizza salviette umidificate e spray intimi o effettua lavaggi delle mucose, rischia un’alterazione del pH e perde quindi la protezione naturale. Batteri indesiderati o funghi possono così diffondersi come ad esempio l’innocuo lievito Candida albicans, che fa parte della flora di numerose persone. Se tuttavia prende il sopravvento, le mucose reagiscono spesso con irritazione e prurito. In questo caso si parla di un’infezione micotica vaginale. Quindi l’ambiente acido deve essere ripristinato. Ciò si ottiene in genere facilmente con una corretta igiene intima. Piuttosto raramente è necessario un trattamento farmacologico. «In caso di pelle molto secca, arrossata e pruriginosa in modo persistente, occorre consultare una specialista perché potrebbe trattarsi della malattia autoimmune lichen sclerosus che deve essere trattata assolutamente in modo tempestivo», dichiara la Dr.ssa Dingeldein. 

Meno frequente è meglio

Per un’igiene intima ottimale è quindi sufficiente lavarsi accuratamente, al massimo una volta al giorno, con acqua tiepida e pulita. Chi lo desidera, può utilizzare anche un detergente delicato che tuttavia deve avere almeno un pH neutro o acido. Se si utilizza un panno, deve essere usato una sola volta o, ancora meglio, acquistare salviette monouso. Durante il lavaggio e nella defecazione, in generale occorre seguire movimenti che vanno dalla parte anteriore a quella posteriore in modo che i batteri intestinali non penetrino nella vagina.

Per il trattamento successivo sono adatti pregiati oli per la pelle, come l’olio di mandorla o di rosa senza additivi. Poiché gli oli, tuttavia, possono danneggiare i preservativi in lattice, occorre utilizzare un gel a base acquosa se si fa uso di preservativi.

La pulizia ideale

Gli indumenti intimi devono essere cambiati quotidianamente. Gli slip tanga devono essere evitati perché possono irritare l’area vaginale delicata e trasportare i batteri intestinali nella vagina o nell’uretra. Indumenti intimi sintetici stretti stimolano la sudorazione, creando così un ambiente che favorisce la crescita di funghi.

La depilazione delle parti intime non è sconsigliata a condizione che si presti l’attenzione necessaria. Tuttavia, esiste sempre il pericolo che le radici pilifere si infiammino e si formino foruncoli.

Gravidanza e menopausa

Attenersi alle raccomandazioni relative all’igiene anche durante le mestruazioni. L’utilizzo di assorbenti interni, esterni o coppette rappresenta una scelta personale. Durante la gravidanza aumenta il pH a causa degli ormoni e quindi cresce il rischio di infezioni micotiche vaginali. Una buona cura dell’area vaginale è pertanto molto importante e in caso di problemi occorre rivolgersi a un medico. In menopausa il quadro ormonale si riduce e le mucose si assottigliano e diventano più secche. Si consiglia quindi una cura della pelle accurata con detergenti idranti. Anche durante la chemioterapia o l’assunzione di diversi farmaci le mucose vaginali sono molto sensibili. Per mantenerle elastiche, occorre applicare abbondante crema.

Ulrike Heber
Autrice